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Vertice di Trieste del Processo dei Balcani Occidentali. Dichiarazione della Presidenza italiana

Il 12 luglio 2017 l’Italia ha accolto a Trieste, nel quadro del Processo dei Balcani Occidentali, i Capi di Governo, i Ministri degli Esteri e i Ministri dell’Economia di Albania, Bosnia Erzegovina, Kosovo, Ex Repubblica Iugoslava di Macedonia, Montenegro, Serbia, Austria, Croazia, Francia, Germania, Slovenia, Gran Bretagna e i rappresentanti dell’Unione Europea e delle istituzioni finanziarie internazionali. I ministri dei Trasporti dei Balcani Occidentali hanno incontrato anche i rappresentanti delle istituzioni italiane ed europee.
Il Summit di Trieste è stata un’occasione per progredire sulla base dei risultati conseguiti nel corso dei precedenti summit di Berlino (28 agosto 2014), Vienna (27 agosto 2015), e Parigi (4 luglio 2016), e per fare ulteriori passi in avanti in diverse aree di cooperazione, in particolare nella ‘Connectivity Agenda’, che è e resterà l’elemento cardine del processo, ed anche nel processo di integrazione regionale. Il Summit ha sottolineato la necessità di dare risposte adeguate alle sfide globali e ha confermato l’importanza di dare slancio alle riforme dello stato di diritto, dei diritti fondamentali, dello sviluppo economico e della competitività, al fine di dare ai cittadini i risultati attesi.
I partecipanti hanno riconfermato all’unanimità il loro sostegno inequivocabile alla prospettiva Europea dei Balcani Occidentali, come affermato nelle Conclusioni del Consiglio europeo del 9 marzo 2017, e al contempo hanno sottolineato la necessità di rinnovare nella Regione l’impegno alle riforme. Nell’evidenziare la natura complementare del processo dei Balcani Occidentali e dei negoziati per l’allargamento, i partecipanti al Summit hanno espresso vivo apprezzamento per i progressi che fino ad oggi tutti i Balcani Occidentali hanno compiuto nel cammino verso l’Europa, riconoscendo però che i singoli partner hanno raggiunto fasi diverse di avanzamento e che ciascuno di essi sarà valutato secondo i propri meriti.
Il futuro dei Balcani Occidentali sta nell’Unione Europea, un’Unione aperta a quei paesi europei che ne rispettano i valori e che si impegnano a promuoverli. A Roma, in occasione delle celebrazioni per il 60mo anniversario della firma dei Trattati, la UE ha sostenuto l’idea di un’Europa più forte e più differenziata. Oggi, a Trieste, confermiamo il nostro impegno a lavorare per garantire ai Balcani Occidentali una migliore inclusione, al fine di consolidare ed unire il continente. Integrare i Balcani Occidentali nella UE rappresenta un investimento strategico nella pace, nella democrazia, nella prosperità, nella sicurezza e nella stabilità dell’Europa nella sua totalità.
A Trieste i partecipanti hanno riconosciuto la necessità di rinnovare l’impegno politico affinché ognuno dei partner dei Balcani Occidentali possa avanzare in un cammino irreversibile verso l’Europa e che gli sforzi di democratizzazione, stabilizzazione ed associazione non si fermino a causa di divisioni interne o influenze esterne. In quest’ottica noi accogliamo con soddisfazione la rinnovata conferma dei Balcani Occidentali all’impegno di promuovere relazioni di buon vicinato e di cooperazione reciproca nella regione. Risolvere questioni ancora aperte ed evitare la retorica nazionalista può aprire la strada ad un futuro più luminoso, che farà sì che molti possano condurre una vita migliore, grazie alla stabilità e a migliori condizioni economiche. A Trieste i partecipanti al Summit hanno riconfermato il proprio sostegno alle riforme dei Balcani Occidentali, affinché possano essere in grado di soddisfare tutti i requisiti economici e politici necessari per entrare a fare parte della UE.
Una collaborazione regionale più forte faciliterà la riconciliazione e promuoverà le aspirazioni di adesione alla UE dei singoli partner. I partecipanti hanno espresso grande apprezzamento per il contributo complementare dato da altri processi regionali, quali il Processo di Brdo-Brijuni, ed anche quello di istituzioni e meccanismi regionali, quali l’Iniziativa centro-europea, l’Iniziativa Adriatico- Ionica, l’Iniziativa Regionale Anticorruzione, il cui impegno è tutto in una stessa direzione comune, ovvero il rafforzamento della dimensione regionale della cooperazione regionale e la costruzione di un’area prospera ed interconnessa.
I partecipanti hanno giudicato positivamente il desiderio crescente e la capacità di ownership del Processo all’interno della regione, come dimostrato anche dal numero elevato di incontri ministeriali regionali e dal Summit dei Balcani Occidentali di Sarajevo, tenutosi lo scorso Marzo.

PORTARE I BALCANI OCCIDENTALI PIU’ VICINI A NOI

Connettività
L’Agenda della connettività, incentrata sulle riforme e sulle infrastrutture regionali e TEN-T nel settore dei trasporti e dell’energia, sta facendo passi avanti e producendo risultati concreti. E’ questo l’elemento chiave del nostro programma: reti infrastrutturali funzionanti e ben connesse sostengono la crescita economica, offrono opportunità d’affari, attraggono investimenti e generano posti di lavoro.
Il Summit di Trieste ha esaminato i progressi compiuti nell’attuazione dei progetti lanciati nel corso dei Summit del 2015 e del 2016 ed ha espresso soddisfazione per l’avvio di importanti opere di costruzione, alle quali altre seguiranno prima della fine dell’anno. I partecipanti hanno raggiunto un accordo per lanciare altri 7 progetti di connettività, per i quali è previsto un investimento totale di oltre 500 milioni di euro, di cui 194 milioni sotto forma di fondi UE per il co-finanziamento, prestiti erogati dalla BIE e dalla BERS e i finanziamenti nazionali messi a disposizione dagli stessi Balcani Occidentali. Così facendo dal 2015 ad oggi il finanziamento per la connettività ha superato il tetto di 1,4 miliardi di euro per un totale di 20 progetti di investimento.
Inoltre il CEF, il meccanismo per collegare l’Europa, è stato mobilizzato per la prima volta nella regione, fornendo un contributo UE pari a 11,4 milioni di euro. I partecipanti sono stati informati sul livello di attuazione dei “provvedimenti di riforma della connettività” nei settori dei trasporti e dell’energia, che erano stati concordati nel corso dei summit del 2015 e del 2016, ivi inclusa la road-map per la creazione di un mercato regionale dell’energia ben funzionante. Il collegamento tra il Mercato Regionale dell’Energia Elettrica dei Balcani Occidentali ed il Mercato Interno dell’Energia Elettrica della UE sarà sviluppato attraverso la CESEC, l’iniziativa per l’interconnessione del gas in Europa centro-orientale e sud-orientale. Il Summit ha invitato il segretariato della CESEC Electricity e quello della Energy Community a valutare le possibilità di cooperazione con i paesi vicini membri della UE, partendo dal Protocollo di intesa con il gruppo WB6 sullo sviluppo del mercato elettrico regionale e dal Trattato che istituisce la Comunità dell’energia (Titolo III). Le iniziative prese per favorire l’accoppiamento dei mercati con i mercati dei Balcani Occidentali sono state accolte con soddisfazione, in quanto strumenti per utilizzare al meglio il Corridoio energetico transbalcanico.
Pur sottolineando i progressi compiuti nel lavoro preparatorio, i leader dei Balcani Occidentali hanno riconosciuto la necessità di impegnarsi maggiormente per completare le misure avviate ed essere in grado di fare veramente la differenza sul terreno per attrarre investimenti e beneficiare appieno degli stessi, essendo consapevoli che una politica energetica sostenibile e la lotta ai cambiamenti climatici sono fattori profondamente interconnessi tra loro. La Commissione Europea, l’Osservatorio dei trasporti dell’Europa Sud-Orientale e il Segretariato della Comunità dell’Energia continueranno a sostenere questo lavoro. Il Summit ha preso nota degli sforzi compiuti per promuovere le due iniziative per l’efficienza energetica, annunciate durante il Summit di Parigi ed ha espresso soddisfazione per il lancio dell’iniziativa REEP +. Il Summit ha valutato i progressi compiuti per quanto riguarda la Strategia regionale per l’energia idroelettrica sostenibile nei Balcani Occidentali, annunciata a Parigi nel Summit del 2016 e che sarà ulteriormente sviluppata per definire le linee guida dello sviluppo dell’energia idroelettrica nella regione, garantendo così il rispetto dell’acquis ambientale della UE e del relativo accordo internazionale.
Il Summit ha accolto con particolare soddisfazione la firma del Trattato per l’istituzione della Comunità dei Trasporti da parte dell’Unione Europea e di cinque partner dei Balcani Occidentali. Il Summit ha espresso il proprio rammarico per la mancata adesione della Bosnia Erzegovina e l’ha invitata a sottoscrivere il Trattato quanto prima possibile. Inoltre i partecipanti al Summit hanno esortato i Balcani Occidentali a mettersi urgentemente d’accordo sulla sede del Segretariato e ad assicurarsi che, con il sostegno della Commissione Europea, tale organismo sia operativo quando si terrà il prossimo Summit. Il Trattato rappresenta l’inizio di una nuova era di cooperazione tra la UE e i Balcani Occidentali. L’obiettivo della Comunità dei Trasporti è quello di contribuire all’ulteriore avvicinamento dei Balcani Occidentali alla UE, grazie alla creazione di una rete di trasporti pienamente integrata tra gli stessi partner dei Balcani Occidentali e tra la regione e la UE, e di arrivare ad una convergenza con gli standard e le politiche dei trasporti della UE.

Integrazione economica e sviluppo regionale
Il Summit ha espresso grande apprezzamento per l’iniziativa congiunta dei leader dei Balcani Occidentali per imprimere un’accelerazione alla cooperazione economica regionale e sviluppare un’Area Economica Regionale, basata sulle norme e sui principi dell’Associazione di Libero Scambio dell’Europa Centrale, CEFTA, e della UE, come indicato negli Accordi di Stabilizzazione ed Associazione (SAA), che gradualmente consentiranno una libera circolazione crescente di beni, servizi, investimenti e manodopera qualificata, in linea con il percorso intrapreso da ogni nazione.
L’Area economica regionale contribuirà a liberare il vasto potenziale di una regione di circa 20 milioni di persone, creando opportunità economiche migliori e più sostenibili per tutti, e favorirà l’arrivo di investimenti esteri diretti per un volume superiore a quello attuale. I partecipanti hanno accolto con soddisfazione il Piano d’Azione pluriannuale per l’Area economica regionale presentato dai Leader e la sua adozione. Il Piano comprende il commercio, gli investimenti, la mobilità e l’economia digitale (Piano D’Azione allegato a questa Dichiarazione). Questo lavoro non è né un’alternativa né un processo parallelo all’integrazione europea: esso contribuirà a rafforzare la capacità delle economie dei Balcani Occidentali di soddisfare i criteri economici fissati per l’adesione all’Unione Europea e favorirà l’attuazione dell’acquis UE su scala regionale prima di entrare nella UE. Inoltre ciò contribuirà ad aumentare la prosperità e l’occupazione. Il Consiglio di cooperazione regionale è stato invitato a valutare i risultati dell’attuazione di questo piano d’azione con il coinvolgimento delle strutture dell’Associazione di Libero Scambio dell’Europa Centrale (CEFTA), e a tenerne regolarmente informati i Summit dei Balcani Occidentali e / o i Sherpa.
Ciò include anche le iniziative volte a migliorare la specializzazione regionale intelligente, a creare catene di valore e ad accelerare l’innovazione e il trasferimento tecnologico. Oltre al sostegno al settore privato, di cui si tratta a seguire, la Commissione Europea ha annunciato il lancio di azioni di sostegno per un valore di oltre 7 milioni di euro per trasformare l’Area Economica Regionale in opportunità d’affari concrete.

Sviluppo del settore privato e delle PMI
Un clima imprenditoriale dinamico è essenziale per diversificare e ammodernare l’economia e per creare opportunità di lavoro e di crescita. I partecipanti si sono detti d’accordo a lavorare per promuovere un clima di investimenti più dinamico nei Balcani Occidentali, facendo leva sul tessuto imprenditoriale esistente nella regione, utilizzando le forze regionali, ivi inclusi i giovani e l’expertise scientifico. La crescita di produzioni manifatturiere computerizzate e la digitalizzazione dei processi economici possono dare grandi benefici alle economie del Balcani Occidentali. Allo stesso tempo, è stata sottolineata la sfida derivante dall’esigenza di creare le necessarie infrastrutture IT ed un quadro legale affidabile per i servizi IT. Al fine di unire gli sforzi in corso e sviluppare raccomandazioni per una futura cooperazione, i Balcani Occidentali organizzeranno un Summit IT insieme alla Commissione Europea, al Consiglio Cooperativo Regionale ed ai rappresentanti dell’imprenditoria, prendendo in considerazione alcune priorità definite nell’approccio al Mercato Unico Digitale della UE. I partecipanti hanno anche auspicato un maggiore sviluppo di una partnership innovativa tra il settore pubblico e quello privato, anche attraverso l’introduzione di elementi doppi e di altre forme di apprendimento basato sul lavoro nei sistemi IFP dei Balcani Occidentali.
I partecipanti si sono dichiarati soddisfatti dei risultati conseguiti dal Business Forum, in seno al quale sono state presentate e discusse piattaforme dedicate alle PMI per fornire loro assistenza e rispondere alle necessità di finanziamento, al fine di migliorarne il rendimento. Il Business Forum ha anche posto l’accento sulla cooperazione potenziale tra PMI in settori quali energia e ambiente, infrastrutture e innovazione. La formazione, quale mezzo per migliorare le capacità imprenditoriali regionali, è stata riconosciuta come un settore promettente per iniziative di capacity building. Gli incontri Business to Business sono stati un’ottima occasione per esaminare le opportunità commerciali offerte dai Balcani Occidentali.
La Commissione Europea ha annunciato un ulteriore finanziamento pari a 48 milioni di euro che sarà erogato tramite la Western Balkan Enterprise Development and Innovation Facility, per potenziare la capacità imprenditoriale ed offrire nuove opportunità di finanziamento alle aziende della regione.
Quale parte di questo impegno comune per fare sì che il settore privato possa contribuire maggiormente alla creazione degli scambi e della crescita economica, è stato inaugurato a Trieste un Segretariato delle Camere di Commercio dei Balcani Occidentali che è già operativo.

CONNETIVITA’ UMANA

Un’agenda positiva per i giovani
Le parti hanno espresso soddisfazione per i progressi compiuti nell’attuazione dell’ “Action Plan for Youth Work and Youth Policy”, redatto in occasione dell’incontro UE-Western Balkans Youth di Lubiana ed oggi, quale risultato del Youth Forum di Trieste, a cui hanno partecipato 60 giovani provenienti dalla regione e dalla UE, il Summit ha preso debita nota delle raccomandazioni presentate in quella sede in materia di mobilità, inclusione, imprenditoria e partecipazione. Le università dell’area adriatico-ionica redigendo una dichiarazione. La Commissione Europea ha posto in essere le misure necessarie per migliorare la partecipazione al programma europeo Erasmus + dei Balcani Occidentali, un ottimo modo per festeggiare i 30 anni di Erasmus, sostenendo la mobilità di giovani volontari, giovani lavoratori, studenti e personale accademico, ma anche per promuovere una capacity building istituzionale.
L’Ufficio della Cooperazione Regionale Giovanile, RYCO, un risultato concreto degli sforzi congiunti compiuti a partire dal Summit di Berlino, è ora operativo ed ha presentato il suo primo programma di lavoro per promuovere la cooperazione tra i giovani della regione. A questo proposito è stato proposto che il RYCO realizzi un “citizen’s laboratory” e sviluppi un progetto dedicato alla prevenzione della radicalizzazione. I partecipanti hanno accolto con soddisfazione il sostegno finanziario della UE alla realizzazione di questo programma e si sono impegnati a garantire una cooperazione proattiva, oltre che a sostenerla con il RYCO. Hanno ringraziato l’Ufficio Franco tedesco per i Giovani per il contributo dato alla creazione del RYCO.
Considerato l’ottimo risultato del programma pilota “Young Civil Servants”, approvato al Summit di Parigi del 2016, i partecipanti hanno accolto con grande soddisfazione l’annuncio che ne ha confermato la continuazione per i prossimi due anni, dando così la possibilità ogni anno a 30 giovani dipendenti pubblici provenienti da ognuno dei partner dei Balcani Occidentali di poter beneficiare dei programmi di formazione per dirigenti nella UE e dei successivi programmi di scambi regionali nelle diverse amministrazioni pubbliche della regione. L’inclusione dei Balcani Occidentali nel ‘ Portale dei giovani europei’ è stata accolta positivamente quale strumento per aiutare i giovani della regione ad usufruire delle opportunità di lavoro, apprendimento, volontariato e di viaggio nell’Unione Europea.

Governance, stato di diritto e prevenzione e lotta alla corruzione

Migliorare la governance e lo stato di diritto sono requisiti essenziali per potere aderire alla UE e per costruire un tessuto economico sano. I paesi che rispettano lo stato di diritto possono attenuare gli effetti negativi della corruzione, evitare che una cattiva governance, una cattiva gestione del denaro pubblico e mercati meno competitivi minino la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nei processi democratici. La corruzione colpisce ogni cosa. E’ nell’interesse comune dei paesi membri della UE e dei Balcani Occidentali garantire che siano in vigore politiche anticorruzione efficaci e che funzionino ed abbiano un forte appoggio politico.
Per contribuire a questi sviluppi e integrare a livello generale la dimensione anticorruzione, l’Autorità nazionale anticorruzione, ANAC, ha presieduto a Trieste un seminario a cui hanno partecipato le istituzioni partner dei Balcani Occidentali e i rappresentanti dell’Iniziativa regionale anticorruzione, RAI. Il seminario ha trattato cinque temi: prevenzione della corruzione, trasparenza, appalti pubblici, whistleblowing e conflitto di interesse. Seminari tematici, realizzati in collaborazione con la Commissione Europea, seguiranno l’evento di Trieste per approfondire il know-how e contribuire a migliorare la capacità operativa. L’iniziativa ha dimostrato che i partner sono seriamente interessati ad affrontare in maniera efficace le problematiche attinenti all’integrità e a collaborare a tale fine.
I partecipanti hanno accolto positivamente la dichiarazione finale approvata durante il seminario (e qui allegata), nella quale si precisano alcuni impegni volti a migliorare la capacità di risposta alla corruzione.

Scienza
I Paesi membri della UE ed i leader della regione hanno deciso di avviare il processo per la costituzione della Western Balkans Foundation, un’istituzione internazionale di auto-governo, secondo la proposta avanzata in occasione della terza Joint Science Conference of the Western Balkans Process, tenutasi a giugno 2017 a Parigi. I partecipanti hanno preso atto con soddisfazione della disponibilità del governo italiano di ospitare la Fondazione a Trieste. La Fondazione ha come missione quella di assegnare borse di studio a giovani scienziati che desiderano dare vita a realtà eccellenti di equipe di ricerca, laboratori e gruppi nei Balcani e sostenere la mobilità con controparti europee per migliorare il collegamento tra la ricerca UE e i Balcani Occidentali. I partecipanti hanno dato mandato a un Gruppo di scienziati e di inviati di studiare la fattibilità finanziaria e tecnica e negoziare tutti gli accordi necessari per il prossimo Summit dei Balcani Occidentali. Inoltre i partecipanti hanno anche accolto positivamente l’idea di un Gruppo di Esperti lanciata dalla Joint Science Conference per elaborare il Western Balkan Action Plan for Smart Growth e hanno esortato i relativi attori dell’accademia, delle università, del mondo degli affari e della società civile e istituzioni finanziarie internazionali ad impegnarsi in questa impresa. E’ stato espresso apprezzamento per gli sforzi compiuti dalla Commissione Europea nel settore della ricerca e dell’innovazione, ed anche della scienza e dei servizi della conoscenza attraverso Horizon 2020, il Programma per la Ricerca e l’Innovazione della UE aperto ai Balcani Occidentali ed attraverso le iniziative del suo Centro di Ricerca Congiunto.
I partecipanti hanno accolto con favore l’annuncio dell’Italia di ospitare a Roma la prossima Joint Science Conference of the Western Balkans Process nel 2018 ed hanno espresso la loro gratitudine all’Accademia tedesca Leopoldina per il costante impegno profuso a sostegno della collaborazione tra scienziati.

Questioni bilaterali aperte
I partecipanti hanno preso nota con soddisfazione del rinnovato impegno solenne dei Balcani Occidentali a sostenersi a vicenda nel cammino verso l’Europa e a risolvere le proprie differenze politiche nell’ambito delle loro istituzioni democratiche, nonché a rafforzare il dialogo politico reciproco. I partner UE hanno sottolineato che costruire buone relazioni di vicinato è un punto chiave nel cammino verso l’Unione Europea ed hanno ribadito la loro disponibilità a sostenere i Balcani Occidentali a risolvere le proprie differenze in qualsiasi modo. I partecipanti hanno accolto con soddisfazione il rapporto della precedente presidenza francese sul ‘Boundary Location Processes’ nei Balcani occidentali ed hanno confermato di essere pronti ad esaminare iniziative future capaci di compiere passi avanti in questa direzione.

Società Civile
I partecipanti hanno sottolineato l’importanza della società civile quale partner indipendente, attivo, impegnato e rispettato, capace di contribuire alle scelte informate di leader politici, all’attuazione delle politiche e ad una migliore percezione delle aspettative della pubblica opinione. Sempre con gran interesse hanno preso nota delle raccomandazioni del Forum della Società Civile, includendo anche l’iniziativa RECOM, a dimostrazione che i Summit sono parte di un’azione comune.

LOTTA CONTRO IL TERRORISMO, L’ESTREMISMO, LA RADICALIZZAZIONE ED IL CRIMINE ORGANIZZATO

Il Summit ha riconosciuto che, come sottolineato nella Strategia globale per la politica estera e di sicurezza della UE, il contrasto al terrorismo e la prevenzione dell’estremismo violento e della radicalizzazione che genera violenza sono minacce comuni per le quali è necessario un approccio ad hoc, basato sulla comprensione delle realtà locali e su una più ampia cooperazione regionale. I foreign fighters che rientrano nei paesi di origine pongono una sfida regionale e globale: noi promuoveremo la condivisione delle informazioni con Interpol ed Europol, un impegno proattivo con il Centro Europeo dell’antiterrorismo (ECTC) e i Centri comuni di cooperazione di polizia, l’attuazione della Convenzione sulla cooperazione delle forze di polizia per l’Europa sud-orientale e una maggiore cooperazione per la gestione dei confini.
Per prevenire la radicalizzazione e l’estremismo violento le parti si sono impegnate a lavorare insieme alla società civile e alle comunità locali, a collaborare con le strutture detentive, a creare alternative e un tessuto positivo per contrastare le influenze ideologiche estremiste, a promuovere la collaborazione all’interno della Rete di sensibilizzazione al problema della radicalizzazione (RAN) dell’Unione Europea. È stata affermata l’importanza di organizzare tempestivamente attività di deradicalizzazione e di riabilitazione e programmi di reintegro. I partecipanti hanno concordato sulla necessità di combattere il cattivo uso che i terroristi fanno di Internet ed hanno accolto positivamente il lavoro svolto in seno al Forum Internet della UE. È essenziale individuare e tagliare i legami tra i terroristi e le reti transnazionali del crimine organizzato operanti nel traffico di esseri umani, droga e armi: la collaborazione in questo settore continuerà, come proseguirà anche la lotta al riciclaggio del denaro sporco e al finanziamento di attività terroristiche.

È stato accolto con soddisfazione il sostegno della UE attraverso la Western Balkans CounterTerorism Initiative e la Integrative Internal Security Governance (IISG). Per quanto riguarda il commercio illegale delle armi, le parti si sono trovate d’accordo sull’importanza di potenziare il lavoro con Europol e del Centro dell’Europa sudorientale e orientale per progetto del controllo delle armi leggere e di piccolo calibro. Inoltre è stato proposto di potenziare la lotta contro il traffico delle armi leggere e di piccolo calibro (SALW), aumentando la sicurezza fisica delle scorte di armi ed incoraggiando una campagna di raccolta volontaria.

Al fine di dare una risposta efficace alle minacce comuni del terrorismo, dell’estremismo violento, della radicalizzazione del crimine organizzato transnazionale, è necessaria una collaborazione efficace in tutta la UE e nell’Europa sud-orientale. Le parti si sono impegnate ad usare al meglio gli strumenti che hanno in comune e le reti e a lavorare insieme in uno spirito di partnership nell’ambito della politica di allargamento, imparando gli uni dagli altri e rafforzandosi reciprocamente, uniti nello sforzo comune di garantire la sicurezza dei nostri cittadini. La prevenzione sostenibile della radicalizzazione richiede un approccio globale che prenda in considerazione anche la situazione socio-economica, ivi inclusa la riduzione della disoccupazione giovanile.

PREVENIRE LA MIGRAZIONE IRREGOLARE

Una migliore gestione dei flussi migratori è una sfida per l’intero continente. La risposta deve essere efficace e ispirata ai principi di solidarietà, partnership e responsabilità condivise. A tale fine è necessaria una maggiore cooperazione tra la Unione Europea e i Balcani Occidentali, che sono stati interessati da grandi movimenti di persone in questi ultimi anni ed hanno saputo essere parte della soluzione attraverso un coordinamento continuo e profondo sia nella regione, sia con la UE.

Questo sforzo comune deve continuare se si desidera potenziare le capacità di controllo e di gestione delle frontiere, prevenire i flussi di migranti irregolari e lottare contro le reti del crimine organizzato, i trafficanti e i passeur di esseri umani e, al contempo, garantire il rispetto dei diritti umani e la protezione internazionale degli aventi diritto, in totale osservanza degli obblighi internazionali.

I partecipanti hanno sottolineato l’importanza di monitorare costantemente lo sviluppo di nuove rotte migratorie che attraverso la regione si dirigono verso l’Unione Europea. Tutte le parti devono garantire la volontà e la capacità di affrontare nuove sfide e nuovi bisogni sempre in evoluzione.

IL FUTURO DEL PROCESSO

I partecipanti hanno accolto con soddisfazione la disponibilità del Regno Unito ad ospitare il Summit 2018 dei Balcani Occidentali, hanno concordato di fare proseguire il Processo oltre il 2018 ed espresso grande soddisfazione per le possibilità che nella regione si tengano altri eventi di alto livello.